Ulderico Colini di Mario Vinci - Banda

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Ulderico Colini di Mario Vinci


Il Ulderico Colini...
Riprendiamo e pubblichiamo dalle colonne di Murales (testa giornalistica locale) un articolo del 2008 scritto dallo storico e poeta del nostro paese, il compianto Mario Vinci di Bernardo, che descrive la indimenticata figura del M° Ulderico Colini, maestro per oltre 40 anni della Banda di Rocca Priora.   



Murales edizione del 17 Maggio 2008
Rubrica "Siparietto"

Gli illustri concittadini che non devono essere dimenticati
Ulderico Colini
Il maestro di musica
di Mario Vinci di "B"

Nato a Rocca Priora il 29 gennaio 1894 e morto il 21 luglio1965, ULDERICO COLINI è stato combattente in guerra ‘15-’18 e cavaliere di Vittorio Veneto.
Esimio maestro di musica, cittadino di esemplare etica sociale che per oltre quaranta anni ha curato, istruito
e diretto la "Banda" musicale di Rocca Priora con quell’amore e spiccata passione che lo hanno da sempre distinto.
Di professione "orologiaio" scrupoloso e competente, alternava la sua professione all’insegnamento concertistico mettendo insieme un complesso bandistico di tutto rispetto nonostante gli aspiranti "Musicanti" fossero contadini e scarsamente "letterati".
Come vuole la tradizione popolare, per ogni ricorrenza di calendario con le infinite "Processioni", si poneva in testa "lu concerto" (la banda cittadina) forte di oltre cinquanta elementi fra... "Bassi e ardi", inquadrati alla meno peggio.

Apriva la sfilata tronfio e impettito "Ninu lu Corese", indimenticata figura di "Grancassaru" che con tanto di "Mazzolo e Grancassa" in perfetta sintonia con "Gigi lu piattinaru", suonatore impetuoso di
Piatti d’ottone che faceva vibrare con effabile suono argentino, affiancato a "Filoterfio" "Battichecco" "Bubbulone" la "Bergarola" che, a spalla, soffiavano un malinconico... Humpa humpa in chiave di basso. Faceva spicco fra costoro la musica "Cornetta" di Leopoldo Zocconali il "Fricorno tenore" di Angelo Lavagnini ("Scrocchione"), il "Clarino" di "Giggetto Bacchiocchi" in concertazione col "Tamburo" di Filippo Rosi "Filippucciu" con i figli Claudio ed Edoardo esperti suonatori di Ottoni insieme ad altri concertisti non meno bravi di loro.
Tutto si muoveva sotto la guida dell’indimenticato Maestro Ulderico Colini, integerrima figura di uomo aperto e gioviale che, oltre ad avere composto alcuni arrangiamenti musicali di indubbio valore aveva magistralmente concertato "La Breccia di Porta Pia" puntualmente eseguita in Piazza Vittorio la sera della Festa di San Michele Arcangelo con uno scenario di concerto cinematografico. La sua esecuzione era tale da far rivivere nel cuore di tutti l’ansia dei Bersaglieri del Maggiore Pagliari nel momento che precedette la "Presa di Roma" attraverso la "Breccia di Porta Pia" aperta sulle Mura Aureliane dal Genio il 20 settembre del 1870. Continuando tutta la popolazione seguiva in silenzioso raccoglimento l’esecuzione che riscaldava e stimolava sentimenti nazionalistici e di "Amor di Patria", suffragati da autentico campanilismo... sentimenti ormai buttati "Alle Ortiche", soffocati da smodato arrivismo e da epidemica degenerazione umana.




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