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Rocca Priora


Rocca Priora è il più alto e il più isolato dei Castelli Romani.
Le sue origini sono molto remote, come risulta dai numerosi reperti archeologici trovati sul posto. Sembra che il paese occupi il sito dell'antica città di Corbio che fu a lungo oggetto di contese tra Equi e Romani come ci viene confermato dall'episodio di Cincinnato che lasciò il lavoro dei campi per riprendere Corbio agli Equi, fatto compiutosi in sole 24 ore. Il paese fu completamente distrutto dal Console Romano Orazio Pulvillo. Alla fine del secolo XI, diventa un castrum ben organizzato dipendente da una famiglia feudataria famosa, i Conti del Tuscolo. Con esattezza non sappiamo quando la potente famiglia degli Annibaldi s’insignorisse del

castello, certo ebbero il loro primo ingresso quando Annibale degli Annibaldi sposò una figlia di Agapito, Conte di Tuscolo.
Nel 1353 Rocca Priora fu rasa al suolo per mano del Tribuno Cola di Rienzo. I Savelli, che avevano ereditato una Rocca sconnessa e disastrata per le varie guerre ed incursioni, operarono vari interventi riparatori nel nucleo del borgo con importanti edificazioni: quali il palazzo baronale, la Chiesa dell’Assunta, le fortificazioni murarie e la porta principale.
Il monumento più grandioso di Rocca Priora è il Palazzo Baronale, oggi sede del Comune, che quando poi i Savelli decaddero per motivi economici andò in rovina. Solo nel 1880 l’Amministrazione Comunale decise di intervenire affidando l’incarico all’Architetto Conte Francesco Vespignani affinché sui ruderi del vecchio maniero ricostruisse integralmente il castello in stile XV secolo.
L’edificio affaccia sul Belvedere da dove si può osservare un meraviglioso panorama lo sguardo spazia sulla vastissima vallata da cui si possono osservare il gruppo di Monte Gennaro sopra Tivoli, Palombara Sabina, la catena dei monti Tiburtini, i Prenestini , i monti Ernicie l'antica valle del fiume Sacco, Palestrina e molto altro. Dalla terrazza del Castello lo sguardo si perde verso la Capitale, nella quale spicca la cupola di San Pietro, e verso il Mar Tirreno.

Pochi sanno che Rocca Priora nei secoli scorsi riforniva la Capitale di ghiaccio. Infatti durante l'inverno in questa località le nevicate sono abbondanti e frequenti. Spesso nevica in primavera e si ricorda una "miracolosa" nevicata nel mese di agosto. La neve veniva stipata e compressa in grossi pozzi che, opportunatamente ricoperti con fieno, costituivano per tutta la stagione estiva preziosi serbatoi di ghiaccio, fonte di reddito per gli abitanti. Il ghiaccio, a blocchi, veniva gradualmente trasportato con dei carretti a Roma e venduto alle famiglie benestanti della Capitale.



Le tonalità , le sfumature, il verde predominante e l'aria sempre fresca costituiscono un elemento psicologico che influisce beneficamente sullo stato d’animo del visitatore.


 
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